Delibera Consiglio Comunale n°5 del 08/03/2007

Oggetto: Determinazione aliquota ICI


L’anno duemilasette il giorno otto del mese di marzo alle ore 18.10 si è riunito il Consiglio Comunale composto dai Sigg.

Zito Sisinio - SI
Manti Giuseppe - SI
Zito Vittorio - SI
Mazzaferro Giuseppe - SI
Ursino Francesco Antonio - SI
Daniele Vittorio -NO
Commisso Pietro -SI
Leggio Antonino - SI
Bombardieri Vincenzo -NO
Martello Carmelina -SI
Alvaro Antonio -SI
Simone Giuseppe -SI
Melcore Pancrazio Walter - SI
Chiefari Aldo -NO
Vozzo Pasquale - NO
Cartolano Tommaso - SI
Costarella Maurizio - SI

Il Consiglio:
- sentita la relazione dell’Assessore Commisso;
- sentito l’ampio dibattito che ne è seguito;
- visto l’art. 1 della L.296/06;
- vista la Delibera di Giunta Comunale del 12 aprile 2006, con la quale sono state determinate le aliquote ICI e le detrazioni per l’anno 2006;
- con 11 voti favorevoli e 2 contrari ( Melcore, Costarella ), espressi per alzata di mano;

Delibera

- di confermare per l’anno 2007, le aliquote ICI in vigore nell’anno 2006, e determinate con Delibera di Giunta Comunale n°68/06, che qui si conferma e si approva;
- di dichiarare la presente delibera immediatamente eseguibile.

ALLEGATO ALLA DELIBERA N°5 DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 08/3/2007:

LE TASSE
Quando si parla di tasse, e soprattutto di aumenti di tasse, per i cittadini questo rappresenta un vero e proprio dramma. Tasse e servizi non sono concetti indipendenti e scindibili.

Nel nostro ambito riferimento, quello comunale appunto, l’Amministrazione produce beni ed eroga servizi, supportati da costi che i cittadini coprono con il pagamento delle tasse.

Di questo ci occupiamo qui stasera, dell’approvazione di un’aliquota che, nella complessità della manovra, serve al riequilibrio della struttura economica dell’Ente.

La Maggioranza e la G.M. hanno convenuto che le strade praticabili al riequilibrio strutturale del bilancio non dovessero passare per un aumento a pioggia delle tasse e delle tariffe comunali.

Applicare ad esempio un aumento sull’ICI avrebbe rappresentato colpire tutti partendo dalla prima casa. Un aumento dell’addizionale IRPEF ha un valore che viaggia nella direzione di una maggiore giustezza dal punto di vista della salvaguardia dei redditi delle famiglie meno agiate. In fin dei conti i redditi più alti pagano di più e quelli più bassi pagano di meno garantendo un’applicazione sproporzionale della tassa.

Due sono le strade che ci obbligano ad intraprendere una azione di correzione sulla struttura del bilancio, che nelle sue voci e capitoli, mantiene in fin dei conti la stessa impostazione dello scorso anno finanziario.

I DEBITI FUORI BILANCIO
Come ben sapete, questa Amministrazione nello scorso mese di settembre, ha riconosciuto debiti fuori bilancio per un importo superiore a 400 mila euro, che saranno sanati con il bilancio 2007 e con il bilancio 2008.

Vorrei ricordare che il riconoscimento dei debiti fuori bilancio non è esercizio abusivo degli amministratori (come qualcuno tenta di far credere ai cittadini), ma è obbligo di un buon amministratore riconoscere l’ammontare ditali debiti contratti.

Il mancato riconoscimento può causare illecito arricchimento del Comune, e aumento del volume del debito, quando i creditori adiscono ai tribunali.

Inoltre, tutti i debiti che vengono riconosciuti fuori bilancio, automaticamente vengono trasmessi per competenza alla sezione regionale della Corte dei Conti, che controlla la legittimità del riconoscimento e determina di conseguenza se vi sia stato o meno una cattiva gestione degli organismi politici o tecnici del comune.

Questi debiti sono riconducibili, per il 85% del loro volume, ad incarichi professionali, espropri e quant’altro, i cui pagamenti sono stati rimandati per decenni, oltre a sentenze passate in giudicato.
Molti di questi debiti sono stati contratti non da quest’amministrazione e neanche da quella precedente. Abbiamo riconosciuto debiti degli anni 1987,1988 e così via.

Credo che questa Amministrazione abbia imboccato una strada di correttezza e di verità verso i cittadini che rappresenta. Sarebbe stato molto più semplice e soprattutto, politicamente più redditizio, far slittare di qualche anno ancora il pagamento.

Non solo: si è previsto due rate per il pagamento dei debiti, il 2007 ed il 2008.

Questo significa che alla futura amministrazione che si insedierà nel 2009 noi non lasceremo pendenze e soprattutto invece, lasceremo un bilancio che sarà pulito, non gonfiato e che permetterà a questa cittadina di continuare il percorso di progresso e di sviluppo che è stato avviato nel 1999.

Dovete convenire che sarebbe stato molto più semplice lasciare agli altri il compito di cavare le castagne dal fuoco.

IL PATTO DI STABILITA’
Ma vi è un altro elemento che ci ha portato a prendere questa decisione, ed è il rispetto del cosiddetto “Patto di Stabilità”.

La finanziaria 2007 ha previsto una serie di misure innovative sul Patto di stabilità. Ma, soprattutto, ha introdotto per i comuni come il nostro, l’obbligo del rispetto e uno schema sanzionatorio nel caso non si riesca a rispettare il patto.

Il ”Patto di stabilità” per l’anno corrente prevede l’applicazione di un saldo finanziario, sia in termini di cassa che di competenza, pari a quello medio del triennio 2003 - 2005 migliorato dell’obiettivo risultante da un coefficiente di calcolo.

L’elemento innovativo rispetto al 2006 per il rispetto del patto è la possibilità per gli EE. LL. di fare ricorso all’introduzione (per chi non l’avesse determinata) e all’aumento fino allo 0.8% dell’addizionale irpef. Molti, anzi, moltissimi sono i comuni che già dal 14 febbraio scorso hanno provveduto a determinare l’aumento dell’addizionale Irpef.

Applicata dal 1999, l’addizionale è articolata in due aliquote distinte:

• una di compartecipazione dell’addizionale IRPEF, uguale per tutti i comuni, da fissare ogni anno con decreto del Ministro delle Finanze;

• un’altra, opzionale e variabile da comune a comune, in quanto rimessa alla discrezionalità dei comuni, che possono istituirla con propria delibera di consiglio (ed è di questa componente che ci stiamo occupando).

Il mancato rispetto del Patto di Stabilità, determina che automaticamente, il Sindaco, in qualità di commissario ad acta, adotta entro il 30 giugno i necessari provvedimenti da comunicare al Ministero dell’Economia e Finanze.
Scaduto ilil termine del 30 giugno, è fatto divieto al commissario ad acta, adottare misure che comprendano l’aumento delle aliquote dei tributi comunali. Sì attiva automaticamente, la fase sanzionatoria vera e propria costituita dall’aumento diretto delle aliquote dell’addizionale irpef pari allo 0,3%.

Aumentare oggi l’addizionale irpef comunale, significa fare un investimento per il futuro ed evitare di incorrere nelle sanzioni del mancato rispetto del Patto di Stabilità. Significa dare qualità al nostro bilancio, significa prevedere eventualmente un intervento di riduzione il prossimo anno.
Inoltre bisogna considerare che da quest’anno viene creata una sorta di compartecipazione dinamica all’irpef in favore dei comuni. Ad oggi, la compartecipazione allo 0.69% ammonta ad una quota di circa 3 miliardi e 850 milioni di euro. Al 2009 l’ammontare della compartecipazione salirà all’aliquota dello 0,75% con una proiezione di circa 4 miliardi e 200 milioni di euro. Dal 2008 però godranno di questr nuove risorse a disposizione solo i comuni che hanno rispettato il patto di stabilità nel 2006.

Roccella Jonica è uno di questi comuni, altri non lo sono (Locri, Siderno, Gioiosa Jonica, Caulonia).

A conferma di quanto detto finora, questa sera proponiamo un intervento solo sull’addizionale IRPEF salvaguardando le aliquote in vigore dell’ICI e lo schema dello stesso regolamento. Aggiungo che anche sulle altre tariffe, sui servizi comunali, abbiamo intenzione di mantenerle così come esse si trovano senza apportare alcuna manovra correttiva.

La proposta al vaglio del Consiglio comunale è: approvazione del regolamento e determinazione dell’aliquota di compartecipazione all’IRPEF dello 0.8%.

Pietro Commisso
Assessore al Bilancio e Tributi