Area Naturalistica

Area Naturalistica-Lungomare "SISINIO ZITO" Lato Nord

Ultima modifica 14 novembre 2024

Viaggiando verso l'estremo Nord della Riviera dei Gelsomini, si giunge a Roccella Ionica, un porto turistico di primo piano che si affaccia sul Mediterraneo. Questo centro urbano accogliente è considerato una destinazione ideale per le vacanze al mare, grazie alle sue acque cristalline e alle spiagge curate. Non sorprende, quindi, che molti vacanzieri scelgano la nostra cittadina per le loro ferie estive.

I particolari giochi di luce del crepuscolo e la possibilità di vedere il sole sorgere dal mare rendono Roccella un luogo magico di per sé. Tuttavia, il suo incantevole lungomare e il maestoso Castello Normanno, che domina la città, contribuiscono ulteriormente a creare un'atmosfera unica.

Accanto a questi aspetti salienti, legati soprattutto all'offerta di una spiaggia costituita da sabbia fine, dobbiamo constatare che la stessa è soggetta ad attività antropiche che, proprio nella stagione estiva, raggiungono picchi capaci di condizionare in maniera sostanziale comportamenti che tendono a creare squilibri nella fauna e nella flora presenti.

In particolare, il tratto di costa situato nella parte Sud del territorio comunale mette in risalto la presenza di alcune specie vegetali autoctone che meritano indubbiamente una salvaguardia, come il Giglio di mare (Pancratium maritimum), un fiore selvatico che cresce sulle piccole dune che si adagiano verso la zona a monte della battigia. Questo fiore, di antica bellezza, è ormai divenuto raro.

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Giglio di mare

(Pancratium maritimum)

Giglio di mare1
  Giglio di mare2

Accanto al Giglio di Mare, il litorale roccellese ospita l'Eryngium maritimum, comunemente noto come Calcatreppola delle sabbie, appartenente alla famiglia delle Umbelliferae. Questa pianta erbacea perenne, coriacea e spinosa, si presenta con un robusto rizoma. Il fusto, alto 30-40 cm, è ramificato nella parte superiore e di colore grigio-verde. Alla base, è provvisto di foglie picciolate con lamina suborbicolare o reniforme, divisa in 3-5 lobi, coriacea e con contorno spinoso. Le foglie superiori sono sessili ed amplessicauli, di colore grigio-verde con tonalità azzurrine, talvolta violacee.

All'apice del fusto e all'ascella delle foglie, si raggruppano le infiorescenze semplici ad ombrella contratta, formate da capolini subglobosi di colore bluastro, che misurano da 2 a 4 cm e sono protetti da 4-6 brattee spinose, ovato-lanceolate con poche spine acute. Il frutto è un poliachenio ovoidale, provvisto di uncini superficiali per la disseminazione.

Questa pianta, ormai rara e quasi del tutto sconosciuta sui litorali dove un tempo faceva da barriera a chi voleva raggiungere scalzo la battigia del mare, fiorisce da giugno a settembre, risultando molto appariscente con il suo colore blu metallico. Nei secoli passati, in Gran Bretagna, le radici di questa pianta venivano candite e vendute come dolci chiamati "eringoes", ritenuti afrodisiaci, soprattutto per gli anziani. Proprio in questo senso, vengono menzionati da Falstaff nelle "Allegre comari di Windsor".

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Eryngium maritimum Eryngium maritimum

È ormai una realtà consolidata la presenza sulla spiaggia di Roccella Ionica della tartaruga comune (Caretta caretta LINNAEUS, 1758), la specie di tartaruga marina più diffusa nel Mar Mediterraneo. Questa specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e si trova ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.

Nel 2015, in Calabria, sono nate circa 87 tartarughine marine. La costa ionica, come spiegato dal WWF, è diventata la principale area di nidificazione nazionale della tartaruga marina Caretta caretta, ospitando in media oltre il 65% dei nidi registrati annualmente nel nostro paese.

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Caretta caretta LINNAEUS CarettaCaretta

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